Cannone nebulizzatore abbatte polveri legno

Polveri di legno duro cancerogene: come abbatterle riducendo il rischio e l’esposizione

Si parla molto di polveri di legno duro cancerogene come possibile fattore di rischio per alcuni ambienti lavorativi. È bene approcciarsi al tema senza superficialità e tenendo presenti due presupposti. Il primo è che il legno non è per di sé cancerogeno, ma può diventarlo quando si fa riferimento ad un materiale con caratteristiche precise. Il secondo è che esistono soluzioni tecniche che consentono di prevenire il problema, garantendo salubrità agli spazi in cui operano i lavoratori.

Numerosi studi, infatti, hanno dimostrato che i legni duri possono dar vita a polveri potenzialmente cancerogene, mentre, quelli teneri no!

Cosa sono le polveri di legno?

Per polveri di legno si intende la presenza in aria di particelle che restano sospese. Scenari di questo tipo si verificano in ambiti in cui vengono eseguite procedure di lavorazione del legno. La tipologia di questi residui che permangono in sospensione è strettamente correlata alle specie di legno che vengono sottoposte ai processi lavorativi.

Tipologie e differenze

Le polveri di legno sospese possono, infatti, essere il residuo di legni teneri o duri. La distinzione è di tipo botanico e l’aggettivo "duro" non esprime la consistenza del materiale. Il termine è stato traslato dall'inglese "hardwood" e fa riferimento ai casi in cui la materia prima è ricavato dagli alberi delle Angiosperme. Tant'è che l'esempio più indicativo è dato dal fatto che anche legni poco resistenti fanno parte di quelli che vengono definiti "duri".

Ad ogni modo bisogna considerare che l’unico elemento rilevante per la differenziazione di queste due tipologie di polveri, accettato anche dal D.Lgs. 81/2008, che permette di procedere alla Valutazione del rischio cancerogeno polveri di legno (Art. 236) è l’elenco pubblicato sul volume 62 IARC 1995 e “Wood Dust” monografia 100C IARC 2012.

Inoltre, è importante fare un’ulteriore distinzione tra le polveri di legno presenti nelle industrie dove viene lavorato questo tipo di prodotto che possono differire per grandezza del diametro aerodinamico che influisce sul livello di assorbimento del corpo umano:

  • Polveri inalabili: inalate e trattenute tra naso e bocca, polveri che per il 50% hanno un taglio dimensionale inferiore a 100 µm (Micron).
  • Polveri inspirabili: polveri che entrano nell’organismo attraverso le vie aeree.
  • Polveri Toraciche: polveri con una grandezza dimensionale per il 50% inferiore a 10 µm (Micron) che penetrano fino alla laringe ed i bronchi.
  • Polveri respirabili: per il 50% formate da 5 µm (Micron) penetranti fino agli alveoli dei polmoni.

Quali sono i legni duri cancerogeni?

Come detto in precedenza, dal D.Lgs. 81/2008 vengono definite come cancerogene le polveri di legno duro. Con un valore limite di esposizione che non deve superare in ogni circostanza quello previsto dall’articolo 235 (allegato XLIII). Mentre in tutte quelle attività che hanno la presenza di sostanze cancerogene nelle lavorazioni industriali quello stabilito dall’articolo 236 (allegato XLII).

Le indagini scientifiche hanno messo in evidenza come le polveri di legno duro siano quelle più pericolose. Esporsi in maniera prolungata a questi agenti può far aumentare il rischio di vedere insorgere patologie come il cancro. Non ci sono, ad oggi, informazioni precise legate ai motivi per i quali è stato rilevato questo problema, ma esistono diverse ipotesi. Ad esempio che le polveri di legno siano cancerose perché sono veicolo di sostanze come la formaldeide, utilizzata in alcune lavorazioni.

Polveri di legno duro normativa e nuovi limiti

La normativa italiana, in relazioni alla polveri di legno dure, recepisce quelle che sono le indicazioni europee. Questo indirizzo viene espresso attraverso il decreto legge 81 del 2008. Viene fatto obbligo di valutare l'esposizione professionale dei lavoratori e il monitoraggio ambientale al fine di valutare il rispetto di quelli che sono i valori limite. Il testo è accompagnato da una serie di allegati che definiscono gli agenti cancerogeni ed i valori di esposizione.

La valutazione del rischio di esposizione alle polveri di legno duro deve essere censita attraverso la frazione di polvere inalabile stabilita dalla norma UNI-EN 481/1994. Attraverso dei campionatori vengono fatte delle rilevazioni in prossimità delle postazioni di lavoro degli operatori, il cui livello di esposizione deve essere considerato tenendo conto del numero di ore lavorative quotidiane, della frequenza settimanale e dei dispositivi di protezione personale disposizione.

Come viene considerata l’esposizione alle polveri di legno?

I rischi derivanti dalle esposizioni a polveri di legno duro, potenzialmente cancerogene, sono stati oggetto di diverse leggi. Sia a livello nazionale che comunitario. Al momento, dal D.Lgs. 81/2008 il valore soglia stabilito è di 5 mg/m3 però con la direttiva del parlamento Europeo e del Consiglio del 12 dicembre 2017, che modifica la normativa europea (la numero 37 del 2004) che si occupa della "protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un'esposizione ad agenti cancerogeni o mutanti durante il lavoro) il limite è abbassato a 2 mg/m3, con la possibilità di tenerla fino al 17 gennaio 2023 a 3 mg/m3.

Quali sono gli effetti sulla salute delle polveri di legno duro?

Le polveri di legno duro vengono considerate pericolose per una persona in seguito all'esposizione ad esse di e alla conseguente penetrazione nell'organismo. Questo può avvenire attraverso le vie aree. Oggi, in base alle evidenze scientifiche, c'è una chiara correlazione tra l'esposizione alle polveri di legno e l'insorgenza del tumore naso-sinusale. Non ci sono per il momento sufficienti dati per poter ritenere che possa esserci legame tra le polveri di legno e l'insorgenza di altre patologie cancerose, ma questo non significa ancora che si tratti di un'ipotesi escludibile.

Le polveri di legno, inoltre, sono responsabili di altre patologie non cancerogene. Tra queste si possono citare:

  • l'alveolite allergica
  • la sindrome tossica da polveri organiche
  • la bronchite cronica
  • l'asma bronchiale
  • irritazione oculare
  • cefalea

Abbattimento polveri legno duro

Come ridurre il rischio indotto dall’esposizione a polveri di legni duri cancerogeni

Proteggersi dalle polvere di legno duro è oggi una consapevolezza di chi opera nel settore, anche grazie alle stringenti normative esistenti. Il problema può essere affrontato su due livelli: proteggendo il lavoratore e bonificando gli ambienti. Nel primo caso sono due le soluzioni: dotare l'operatore di dispositivi di protezione personale (le mascherine filtranti sono una tipologia) e di strumenti di ultima generazione che sono dotati di soluzioni che riducono i rischi. Oggi esistono, ad esempio, toupie per la profilatura con sistemi di convogliamento delle polveri di legno ed altre macchine con ottimizzazioni analoghe.

Ridurre il rischio indotto dall’esposizione a polveri di legni duri cancerogeni è possibile, però, anche andando ad agire attraverso impianti di aspirazione o cannoni nebulizzatori.

Cannone nebulizzatore per abbattimento polveri legno

Cannoni nebulizzatori e impianti per l’abbattimento polveri di legno

I cannoni nebulizzatori e gli impianti nebulizzatori costituiscono una soluzione in forma più evoluta per l’abbattimento delle polveri e la riduzione dell’esposizione alle polveri di legno (duro e non). Il loro sistema è basato sulla capacità di far diventare l’acqua nebulizzata uno strumento in grado di abbattere qualsiasi tipo di pulviscolo. Questo avviene attraverso la sua nebulizzazione, operata attraverso l’ausilio di una macchina configurata attraverso una pompa e appositi ugelli. Una soluzione valida anche per abbattere gli odori.

L’acqua passa dallo stato liquido ad uno stato di vapore acqueo con particelle che, una volta diffuse nell’ambiente da bonificare, si legano alle particelle di legno, le appesantiscono e le portano a terra scongiurando il rischio di inalazione. Si tratta di sistemi economici, efficaci ed efficienti. Dal punto di vista tecnico possono, inoltre, essere configurati in base a precise esigenze degli acquirenti. Il loro uso, per tutti i vantaggi che assicurano, sta diventando sempre più diffuso.

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